#4novembre: Giorno dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. L'intervento del Presidente Santambrogio presente in piazza a Monza
04/11/22
- Comunicati Stampa
Celebrazioni del 4 novembre a Monza
Monza, 4 novembre 2022. Anche la Provincia di Monza e della Brianza, rappresentata dal Presidente Luca Santambrogio, ha partecipato alla commemorazione cittadina di Monza dedicata al ricordo dei caduti in occasione del giorno dell'Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate.
L'intervento in Piazza Trento e Trieste:
Saluto Sua Eccellenza signor Prefetto, signor sindaco di Monza, Autorità civili e militari ed in particolare il corpo degli alpini che in questi giorni celebrano i 150 anni dalla loro fondazione.
Anche quest’anno ho l’onore di rappresentare la Provincia di Monza e della Brianza e i suoi Comuni qui, oggi, alla Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Siamo consapevoli di quello che, storicamente, rappresenta per il nostro Paese il 4 novembre. È il simbolo della Prima Guerra Mondiale, un evento tragico in cui la Vittoria dell’Italia è stata preceduta da atroci sofferenze e sacrifici, tali da segnare per sempre la nostra Nazione. Ma il 4 novembre ha anche un significato di profonda attualità, di commemorazione dei morti e dei dispersi nei conflitti che affliggono l’umanità e di celebrazione dei militari che, in Italia e all’estero, tutelano l’Unità e la Pace dei popoli contro ogni forma di repressione e violenza.
Non a caso, oggi, mi rivolgo in primis alle Forze Armate, indirizzando loro la mia più sincera gratitudine per l’impegno che, ogni giorno, profondono nell’assolvimento delle missioni e dei compiti loro assegnati dalla Repubblica. La forza e il coraggio con cui onorate i valori del nostro Paese sono encomiabili e acquistano un significato ancora più profondo e condiviso in questo difficile momento storico.
Prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina: erano anni che non si celebrava il 4 novembre con un conflitto in corso nel vecchio continente, e l’invasione russa di uno stato sovrano ci ha messo di fronte all’attualità della guerra, a tal punto che la distanza tra le vicende del Primo conflitto mondiale e ciò che stiamo vivendo in questi ultimi anni si riduce ormai a una linea sottile. È emblematico osservare come, in entrambi i casi, le Forze Armate si siano prodigate nel garantire, nel pieno rispetto del giuramento da loro prestato alla Nazione, la protezione delle libertà e dei diritti di tutti i cittadini, salvaguardando quei principi di Fratellanza e di Unità che sono alla base della nostra Costituzione. Principi che, oggi, sono messi a dura prova da poteri ostili a qualsiasi forma di indipendenza e di Democrazia, tali da minacciare la pace di interi popoli, nei confronti dei quali va la nostra piena solidarietà e la più sentita vicinanza delle Istituzioni Italiane.
Allo stesso tempo, non possiamo dimenticare la professionalità con cui le Donne e gli Uomini in divisa, così come il personale civile della Difesa, si dedicano ogni giorno al mantenimento della sicurezza delle singole comunità locali. In una realtà dove, oltre alle incandescenti tensioni che affliggono il complesso panorama internazionale, devono aggiungersi le diverse forme di violenza commesse quotidianamente, assistiamo ancora una volta all’importante operato delle Forze Armate vòlto a garantire l’ordine e la pace sociale tra i singoli membri della collettività.
Gli sconvolgimenti di questi ultimi anni ci hanno insegnato quanto sia importante la vita del singolo per l’intera comunità. Come il soldato, necessario per il reggimento, così ognuno di noi diventa fondamentale per la pienezza e l’integrità dello Stato Italiano.
Ricordiamo l’emergenza sanitaria, quel tragico periodo in cui ad ogni livello si è lottato per la conservazione di questo legame, al punto che, in modo molto più forte rispetto al passato, la solidarietà e l’empatia ci hanno avvicinato e stretto intorno al comune obiettivo di vittoria contro la pandemia. Oggi, ricordando quei giorni, invito tutti i presenti a coltivare tale spirito di collaborazione, nato spontaneamente in uno dei periodi più bui della Storia Italiana e maturato grazie a una intensa opera di ascolto, confronto e iniziativa. Solo garantendo l’attuazione di questi valori saremo in grado di rafforzare ulteriormente la nostra Nazione, la quale, malgrado le ferite del Covid, non può dimenticare le sue decennali battaglie contro i “classici” flagelli della società: disoccupazione, disuguaglianze, povertà inasprite dalla grande crisi energetica. Queste sono solo alcune delle sfide che, in concomitanza alle incertezze della realtà internazionale, ci attenderanno nei prossimi mesi. Sfide che le Istituzioni non possono ignorare e di cui sono tenute a farsi carico con umiltà e rigore, impegnandosi a fornire ai cittadini risposte efficienti e idonee con un occhio di riguardo anche ai più giovani, sui quali si erge il futuro dello Stato Italiano.
Le molte ricorrenze legate ai 4 novembre, come i 100 anni di diversi sacrari della nostra provincia e della nazione, ci portano a percepire l’importanza di tale celebrazione e a toccare con mano il valore delle tradizioni, che sono la nostra forza e l’arma più efficace per uscire vincitori da questo periodo di grande turbamento.
Ed è ancora nella forza della tradizione che noi, oggi, troviamo un’ulteriore fonte di coraggio e di gloria: la rinveniamo nelle origini del 4 novembre, attualmente emblema di tutti i caduti e i dispersi in guerra, ma in passato istituito per celebrare la vittoria dell’Italia al termine della Prima Guerra Mondiale. Partendo proprio da qui, da questa sorta di antitesi, noi congiungiamo la dedizione, il sacrificio e l’Amore per il proprio Paese alla riuscita finale, al pari della Corona di alloro che il Presidente della Repubblica deporrà, come ogni anno, ai piedi dell’Altare della Patria.
Motivati dalla fierezza di queste immagini, simboli del passato ma, allo stesso tempo, metafore della commozione e della passione che animano lo Stato Italiano, io auguro a tutti voi di guardare al futuro con lealtà e onore, con lo stesso coraggio che contraddistingue l’operato delle nostre Forze Armate, nella consapevolezza del valore che ciascuno di noi porta alla Repubblica e alla Democrazia.
Viva l’Italia, viva le Forze Armate.
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