Le Testimonianze, La Memoria - dalle ore 9.00 in avanti - “pillole d’inciampo per non dimenticare”
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27 gennaio dalle ore 9.00
Intervista a MILENA BRACESCO
figlia di Enrico Bracesco, antifascista, deportato a Mauthausen e assassinato nel Castello di Hartheim - a cura di Roberta Miotto
Dalle parole della figlia, Milena Bracesco, vice Presidente Aned sez S.San Giovanni – Monza e Presidente Comitato Pietre d’inciampo Mb, la storia di un uomo che si fece onore per le proprie idee di democrazia, libertà e valori. Il suo coraggio gli costò la vita. A lui sarà dedicata una delle Pietre d’inciampo che verranno posate quest’anno.
Enrico Bracesco nacque il 10 aprile 1910 a Monza, è uno dei personaggi più noti della Resistenza monzese e brianzola a causa della sua antica militanza antifascista, era iscritto al partito comunista clandestino dal 1935, e per le travagliate vicissitudini durante l'attività ribellistica. Operaio alla Breda fu tra gli organizzatori dei primi scioperi del 43 condannato ad 1 anno fece 5 mesi di carcere. Questo non fermò la sua attività sovversiva nei confronti del regime. Grande agitatore instancabile, resistente, propagandista efficace e persuasivo per un’assurda coincidenza a causa di un’incidente durante un trasporto di armi su un moto furgone, perse la gamba destra che gli venne amputata in condizioni di emergenza. In queste condizioni i militi fascisti lo fermarono e lo arrestarono e comincia così il suo viaggio senza ritorno in alcuni dei luoghi di deportazione più efferati dell’epoca. Viaggio che lo porterà in Carcere a Monza, a San Vittore e di seguito a Fossoli, Bolzano, Mauthausen.
Successivamente venne trasportato al Castello di Hartheim, centro di sperimentazione medica nazista legata al folle progetto Aktion T4 dove morì il 15 dicembre 1944.
Intervista di Roberta Miotto del 16 gennaio 2021.