Lunedì 3 ottobre 2017 alla presenza delle autorità istituzionali, dei Sindaci della Brianza e dei Consiglieri Provinciali, il Presidente Roberto Invernizzi ha consegnato le cinque medaglie di benemerenza a:
Mons. Davide Milani - Brugherio
Matteo Mornadi - Arcore
Cesare Sangiorgio - Biassono
Giancarlo Brambilla (alla memoria) - Concorezzo
ANCI Lombardia (associazione) - Besana Brianza
Una particolare menzione d'onore è stata consegnata a Luciano Mutti.
Mons. Davide Milani Ordinato sacerdote nel 2001, ha svolto i primi sei anni del suo ministero a Brugherio, responsabile della pastorale giovanile nella Parrocchia San Bartolomeo. Legato al Centro Mamma Rita di Monza come volontario e amico fin dagli anni Ottanta, coordina dal 2007 la comunicazione dell’Arcidiocesi di Milano con l’incarico di portavoce degli ultimi tre Arcivescovi: Cardinali Dionigi Tettamanzi, Angelo Scola e Mario Delpini. Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Ente dello Spettacolo è stato nominato nel 2012 responsabile della comunicazione dell’Incontro Mondiale delle Famiglie con Papa Benedetto XVI e nel 2015 responsabile della Comunicazione della Chiesa in EXPO. Giornalista, attento e sensibile alle dinamiche sempre in evoluzione delle comunicazioni sociali e della deontologia della comunicazione, è stato tra gli organizzatori della visita di Papa Francesco a Milano dello scorso 25 marzo, collaborando anche con l’Assemblea dei Sindaci della Brianza per l’organizzazione della S. Messa al Parco di Monza, che rimarrà nella storia quale momento di incontro e di accoglienza tra i più emozionanti e significativi. |
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Matteo Morandi Sergente dell’aeronautica, classe 1981, ha coltivato fin da piccolo la passione per la ginnastica artistica, che gli ha permesso di raggiungere traguardi prestigiosi, anche a livello internazionale. Dotato di uno stile inconfondibile: muscoli e grinta sono i suoi tratti peculiari, che lo rendono testimonial ideale di una nuova generazione di atleti, che ha saputo portare uno sport considerato di nicchia più vicino al grande pubblico. Olimpionico dal cuore grande, non dimentica le proprie radici e il legame con la terra che ha sempre tifato per lui, offrendo la sua preziosa esperienza agli aspiranti ginnasti della Casati Arcore. A loro insegna che la disciplina, insieme alla fatica e al sacrificio sono i mezzi, per riuscire a realizzare sé stessi, indipendentemente dal numero di medaglie conquistate. Anche per questo suo impegno con i giovani, sa incarnare i valori più alti dello Sport da trasmettere alle nuove generazioni, che hanno sempre più bisogno di esempi positivi. |
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Cesare Sangiorgio Nata come ebanisteria nel 1700 e bottega artigianale storica di Biassono, la Sangiorgio Mobili ha saputo crescere e innovare il suo talento attraversando i secoli e qualificandosi oggi come industria dinamica ed evoluta, con uffici commerciali presenti in diverse capitali oltre confine. La storia prestigiosa dell’azienda nasce quando i capostipiti della lunga dinastia furono incaricati di produrre gli infissi e alcuni arredi della Reggia di Monza, sotto la direzione dell’architetto Piermarini. In seguito il laboratorio ha saputo investire in innovazione, crescendo sempre e vivendo da protagonista la stagione del boom e dei successi dell’arredo Made in Brianza. Dinastia tenace, interprete genuina del saper fare brianzolo, ha attraversato ben dieci generazioni, superando difficoltà e crisi economiche, grazie alla ricerca dell’innovazione e delle idee vincenti per sfidare mercati sempre più globali. Un bell’esempio di talento autentico e di capacità di intraprendere. |
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Giancarlo Brambilla - alla memoria Uomo generoso, ha dedicato la vita alla sua famiglia e alla comunità, con spirito altruista e magnanimo. Impegnato a Concorezzo in diverse realtà associative, si spende in prima persona per il Circolo Familiare S. Antonio, il Cineteatro S. Luigi, la Libreria La Ghiringhella e la cooperativa San Giuseppe, convinto che la vivacità di queste realtà fosse un elemento qualificante e di arricchimento per la città e l’intera comunità. Nel 2001, insieme alla moglie Ida, promuove e sostiene la costituzione della Cooperativa Sociale La Coccinella, un asilo nido a supporto delle famiglie del territorio. Presidente della Cooperativa sociale “Il Capannone” dal 2007, si impegna attivamente per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone disabili ed emarginate. Ministro della Comunità francescana di Monte Cremasco dal 2012, affronta la malattia della moglie prima e poi la sua con grande caparbietà e coraggio, mantenendo fede agli impegni legati al volontariato e prodigandosi per i bisognosi con il sorriso e con altruismo esemplare. |
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Anci Lombardia Attiva dagli anni Settanta, la “Casa dei Comuni lombardi” è il punto di riferimento imprescindibile per le amministrazioni municipali in tema di servizi, aggiornamento normativo e strategie amministrative. L’approccio solidaristico dell’Associazione, ispirato alla sussidiarietà istituzionale, ha trovato concretezza anche in occasione del terremoto in Centro Italia dell’agosto 2016, quando si è dimostrata particolarmente attiva nel coordinamento tempestivo dei soccorsi. Coinvolgendo Comuni e Province lombarde, ha affiancato le missioni dei volontari di protezione civile delle Amministrazioni Comunali che anche dalla Brianza hanno partecipato in prima persona alla ripresa delle attività tecniche e amministrative dei municipi colpiti dal sisma. L’Associazione si è distinta per la professionalità degli interventi svolti e per la generosa disponibilità e umanità offerte nell’aiuto alle popolazioni. |
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Premio Talamoni – menzione d’onore a Luciano Mutti Maestro di giornalismo per tanti giovani cronisti della Brianza, che hanno esordito nella professione collaborando con lui, ha fondato e costruito la redazione del Giorno nel cuore di Monza nel 1996, guidandola da caporedattore fino alla pensione, nel 2008. Osservatore curioso e attento, penna vivace grazie a un’ironia lucida e disincantata, ha raccontato le cronache della Brianza con sensibilità profonda, cogliendo anche negli episodi minuti le dinamiche e le trasformazioni del territorio negli ultimi decenni. Rispettoso e ligio alle regole della deontologia, uomo garbato e di grande cultura mai ostentata, ha interpretato un giornalismo sano e non urlato, con professionalità e rigore. Doti, queste, che gli vengono riconosciute dai colleghi e dai numerosi allievi che, dopo la sua improvvisa scomparsa la scorsa estate, ne custodiscono i preziosi e arguti insegnamenti, che riportano a un modo di fare giornalismo autentico, fatto di cura, passione e grande umanità. |