La Consigliera di parità è figura istituzionale nominata con decreto del Ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero per le Pari Opportunità (D.Lgs. 198 del 11 aprile 2006), che la legge istituisce a promozione e controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza, opportunità e non discriminazione nei luoghi di lavoro, pubblici e privati (L.125/1991 e D.Lgs. 198/2006).
Il mandato dura quattro anni.
Con Decreto n. 129 del 24 ottobre 2023 il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha nominato per la Provincia di Monza e della Brianza:
Alberta Graziella Gandini - Consigliera di parità effettiva
Marina Colombo - Consigliera di parità supplente
CONSIGLIERA DI PARITA' EFFETTIVA
Alberta Graziella Gandini
CV (formato PDF - 459 KB)
Dichiarazione incompatibilità (formato PDF - 163 KB)
CONSIGLIERA DI PARITA' SUPPLENTE
Marina Colombo
CV (formato PDF - 104 KB)
Dichiarazione incompatibilità (formato PDF - 130 KB)
Le sue funzioni
- Promuove e controlla l’attuazione di principi di uguaglianza di opportunità e non discriminazione per donne e uomini nel lavoro.
- Agisce in giudizio contro le discriminazioni di genere. Nell’esercizio delle funzioni attribuitele, la Consigliera di Parità è pubblico ufficiale.
- Rileva situazioni di squilibrio di genere; promuove l’attuazione delle politiche di Pari Opportunità da parte dei soggetti pubblici e privati che operano nel mercato del lavoro.
- Interagisce e collabora con gli Assessori del Lavoro degli Enti Locali e con altri organismi di parità.
- Tutela i lavoratori/lavoratrici ed esperisce il tentativo di conciliazione obbligatoria nelle controversie individuali di lavoro aventi ad oggetto una discriminazione basata sul sesso.
- Approva e sostiene le azioni positive attraverso la promozione dei progetti e l’individuazione di risorse comunitarie, nazionali e regionali in materia di pari opportunità.
- Diffonde la conoscenza e lo scambio fra buone prassi e attività di formazione.
Con chi collabora
- Gli Assessorati al Lavoro degli Enti Locali e gli Organismi di Parità degli Enti Locali.
- L’Ispettorato Territoriale del Lavoro
- Centri per l’impiego
Si possono rivolgere a lei
► LAVORATRICI E LAVORATORI CHE SUBISCONO UNA DISCRIMINAZIONE DI GENERE
- nell’accesso al lavoro
- nell’accesso ai corsi di formazione
- nelle opportunità di carriera
- nei livelli di retribuzione
- nell’accesso ai diritti connessi alla maternità
- nella fruizione dei congedi parentali
- nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro
► AZIENDE
- per risolvere casi di discriminazioni sul lavoro denunciati alla Consigliera
- per adottare strumenti organizzativi di conciliazione vita e lavoro
- per favorire la presenza femminile nella propria organizzazione
- per promuovere azioni positive e pari opportunità nell'ambiente di lavoro ai sensi della legge
► ENTI PUBBLICI
- per sviluppare accordi di cooperazione strategica con il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni previsto dalla legge, insediato negli enti locali del territorio di riferimento
- per richiedere il parere preventivo all'adozione del Piano comunale triennale di Azioni Positive
- per connettersi alla rete locale degli organismi di parità
- per diffondere una cultura di pari opportunità e contrasto alle discriminazioni di genere
- per promuovere politiche di pari opportunità in ambito occupazionale
E’ un servizio pubblico e gratuito
Tutela giudiziaria
La consigliera su richiesta:
- può agire in giudizio per la dichiarazione delle discriminazioni ai sensi dell’art. 25 (Art.36 del D. Lgs. 198/06).
- può promuovere il tentativo di conciliazione ai sensi dell’art. 410 del c.p.c., o rispettivamente dell’art. 66 del D. Lgs. n. 165 del 30.03.01