28 AGOSTO 1894 - 12 LUGLIO 1944
Residente a Monza in via Amati 13, coniugato, 3 figli, fu da sempre antifascista. Arrestato per attività antifasciste, detenuto nel carcere giudiziario di Monza, quindi trasferito a Milano, San Vittore il 24 maggio 1944 (lo stesso giorno dei due compagni, che sarebbero poi caduti con lui, Antonio Gambacorti Passerini e Davide Guarenti), fu poi inviato a Fossoli il 9 giugno 1944, matricola campo 1589.
Si sono trovate poche notizie sul suo operato se non una citazione nel libro Monza nella Resistenza.
“Ricordino i monzesi l’umile, ma ferma condotta di Messa, che per tanti anni, operaio, non volle mai chinarsi al fascismo imperante: e sappiano i monzesi che questo costò, prima della vita, umiliazioni e fame per lui e per i suoi”.
Il ricatto era un sistema per piegare chi avversava il regime, e i più ricattabili erano i più erano deboli; e Messa aveva una famiglia numerosa da mantenere. Ma, nonostante ciò, aveva sempre mantenuto, a costo di grandi sacrifici, una condotta coerente con i suoi principi.
Venne fucilato al poligono di tiro di Cibeno di Carpi il 12 luglio 1944 insieme a altri 66 detenuti prelevati dal campo di Fossoli, in rappresaglia per un'azione partigiana avvenuta a Genova o perché i nazisti volevano liquidare i partigiani ritenuti più pericolosi. È sepolto nel cimitero di Monza, nel Sacrario dei Caduti.