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Luigi Luraghi

27 SETTEMBRE 1920 - 12 LUGLIO 1944

A dieci anni orfano di madre, Maria Villa, figlio unico, viveva con il padre Giacomo che faceva l’agricoltore ed era anche il sagrestano della chiesa di Montesiro, frazione di Besana in Brianza.

Si hanno notizie sulla sua persona piuttosto scarne da Antonio Vergani, genero di una cugina di Luigi, Giuseppina Luraghi. Persone che lo hanno conosciuto, lo ricordano come giovane di buona cultura e piuttosto determinato nelle sue scelte.

Dal febbraio 1941 al 1943 partecipò alle operazioni militari su vari fronti di guerra come Aviere della 386^ Saquadriglia Caccia Terrestre della Regia Aeronautica . Rientrato dal Fronte Russo nel 1943 fu assegnato all'Aeroporto di Taliedo (Milano).
Dopo l’armistizio dell' 8 settembre 1943 rientrò a Besana in Brianza e rifiutò di aderire alla R.S.I., fu catturato in data e luogo ignoti da soldati tedeschi.

Trasferito a Fossoli il 9 maggio 1944 fu ucciso dalle SS nell’eccidio del 12 luglio 1944, assieme ad altri 66 detenuti politici, partigiani e militari nel vicino poligono di tiro di Cibeno, oggi quartiere di Carpi (MO).

La motivazione "ufficiale" delle forze di occupazione fu la rappresaglia per l’attentato partigiano avvenuto il 25 giugno 1944 al bar Olanda di via del Campo a Genova, ma le cause reali della strage sono riconducibili a una strategia che si proponeva di eliminare i prigionieri più pericolosi in vista dello smantellamento del campo.

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Comitato Pietre d'Inciampo di Monza e Brianza


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