12 APRILE 1894 - 8 MARZO 1945
Nasce a Lissone da Ambrogio e Giuseppina Galimberti. Il 5 maggio 1921 si sposa con Alessandrina Bice Dassi e risiede a Lissone in Via Oslavia 13 fino al 1940. Di professione falegname ebanista, offre ospitalità ad una famiglia di sfollati per i bombardamenti alleati.
Partigiano della 150^ Brigata “Diomede”, comunista, cinquantenne, viene arrestato a Monza ai primi di marzo del 1944 e portato in Villa Reale. Il 20 marzo è trasferito a Milano nel carcere di San Vittore. Da qui il 9 giugno viene inviato al campo di Fossoli (MO). Gli viene assegnata la matricola 1585. All'inizio di agosto 1944 è trasferito nel lager di Gries-Bolzano, gestito dalle SS.
Il 18 dicembre 1944, durante il trasporto in treno da Bolzano al lager nazista di Flossenbürg, a Vipiteno riesce a fuggire insieme a dieci compagni di sventura (sette sono operai delle industrie di Sesto San Giovanni). Sfortunatamente sono ripresi a Bressanone e rinchiusi nel carcere locale, dove rimangono per qualche giorno, per poi essere nuovamente trasferiti al campo di Bolzano.
Ambrogio Avvoi, con un nuovo trasporto del 20 gennaio 1945 viene portato a Flossenbürg, lager “di frontiera”, situato nel nord-est della Baviera vicino al confine con la regione dei Sudeti, luogo di sterminio attraverso il lavoro. Con il triangolo rosso di deportato politico sulla divisa a strisce bianche e blu, è registrato con numero di matricola 43841. Per il suo tentativo di fuga elaborato con
gli occupanti della cella, gli viene riservato un “trattamento particolare”. Muore l'8 marzo 1945.