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Piero Radaelli

Nato il 22 settembre 1923 a Verano Brianza, dopo aver terminato gli studi, fu impiegato come incisore nella Sibi di Desio.

Fu chiamato in servizio militare nel febbraio 1941 e destinato al 14° Reggimento di fanteria “Pinerolo” del Regio Esercito Italiano; fu inviato sul fronte greco, dove rimase sino all'8 settembre 1943.

L'armistizio e la fuga del sovrano e del Governo a Brindisi gettarono nella confusione le forze armate italiane.

Mentre a Cefalonia e Corfù si consumava la tragedia della Divisione Acqui, iniziò la deportazione sistematica dei militari che, rifiutandosi di proseguire la guerra a fianco della Germania nazista, avevano deposto le armi.

Piero Radaelli fu caricato su un carro bestiame diretto verso il Reserve Lazzaret di Zeithain, sulle sponde del fiume Elba, nei pressi delle cittadine di Mühlberg e Riesa; giunto al campo di concentramento, fu registrato con il numero 243232. «La pur forte fibra di Pietro non poté molto in mezzo a questa vita di inferno, dopo marce forzate protratte per 50km, con la baionetta messa verticalmente dietro la schiena dagli aguzzini tedeschi, per farlo restare in piedi», raccontò padre Luca Airoldi alla famiglia Radaelli nel 1945.

Piero Radaelli morì di tubercolosi polmonare il 16 aprile 1944.

Scrisse sul suo diario padre Airoldi: «Tanto contento quando seppe ch'io pure Brianzolo! Di ritorno scampagnate! Invece! … ma rassegnato. Per lui molti saluti ai suoi cari. Arrivato con visibili segni bastonate!! Pur imprecando controi suoi aguzzini, alla fine li perdonò».

VERANO BRIANZA

Piero Radaelli


LE PIETRE DI INCIAMPO DI MONZA E DELLA BRIANZA

Comitato Pietre d'Inciampo di Monza e Brianza


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