17 APRILE 1903 - 31 AGOSTO 1944
Mario Brioschi è chiamato alle armi il 7 aprile 1923, presta servizio presso l'Ospedale Militare di Verona, sposa Luigia Anna Tremolada e dalla loro unione nel 1932 nasce una figlia.
Nel 1944, addetto quale guardia notturna della Cetrosil a Brugherio, ha uno screzio con il collega che temeva tramasse alla sue spalle con i datori di lavoro e commette un reato, a seguito del quale viene detenuto nelle carceri di Parma e il 17 giugno 1944, insieme ad altri prigionieri, viene trasferito nel campo di internamento di Verona, indi nel campo di concentramento di Fossoli,
presso Carpi.
Il 21 giugno 1944 viene deportato in Germania; dopo tre giorni di viaggio arriva a Mauthausen.
Mario Brioschi è registrato come meccanico, con numero di matricola 76269, sechsundsiebzig-tausendzweihundert-neunundsechzig, quello che sarà il suo nuovo nome e con la sigla BV, Berufsverbrecher, che significa “criminale abituale”.
Questa sigla veniva spesso assegnata ai lavoratori coatti tolti dalle carceri e messi a disposizione dei tedeschi come manodopera.
Il 30 luglio 1944 è inviato nel sottocampo di Wiener Neustadt, da poco riaperto, dove i prigionieri vengono impegnati in lavori pesanti per la costruzione delle gallerie che ospitavano la ditta Rax-Werke, produttrice di pezzi di artiglieria e parti di razzi.
Successivamente viene trasferito a Gusen dove muore il 31 agosto 1944, secondo gli atti registrati in Italia.
E' sepolto nel cimitero italiano di Mautahusen.
CONCOREZZO
LE PIETRE DI INCIAMPO DI MONZA E DELLA BRIANZA