Milanese, residente a Seregno, classe 1891, fu comandante partigiano locale.
Insegnante di musica, intellettuale di estrazione socialista, veterano della Grande Guerra.
Fu posto al confino in Calabria nel '39, per il suo antifascismo militante, dove fu trattenuto un anno.
Dopo l'8 settembre del '43 ebbe la capacità di organizzare un movimento partigiano autonomo a Seregno, reclutando giovani, sbandati, renitenti alla leva e convinti oppositori.
Il gruppo di Re si occupò in prima istanza di gestire la logistica e il vettovagliamento delle bande operative sui piani d'Erna, sopra Lecco, e ai Corni di Canzo.
Dai rifornimenti di generi di prima necessità passò ben presto al reperimento delle armi, soprattutto grazie ai reperimenti presso l'aeroporto di Bresso, di cui alcuni locali avevano fatto razzia a scopo di vendita al mercato nero.
Venne arrestato il 15 giugno del '44 nella sua abitazione dove viveva con la moglie, insegnante di scuola, e due figli.
Nella sua casa c'erano numerose armi pronte per il trasferimento sui monti.
Da San Vittore nel mese successivo venne deportato a Flossemburg e da qui trasferito allo stabilimento di Leitmeritz (oggi Litomierzyce in repubblica Ceca).
Sovraffollamento delle gallerie, sfinimento, maltrattamenti dei kapò, malattie furono la causa che portaronoalla morte Giovanni Re il 3 febbraio del '45.
SEREGNO
LE PIETRE DI INCIAMPO DI MONZA E DELLA BRIANZA