1 GENNAIO 1892 - 28 MARZO 1945
Nata a Milano, era coniugata con il capitano di fanteria architetto Fausto Dario Luzzati, invalido e decorato con medaglia al merito della prima guerra mondiale. Rimase vedova, incinta, a soli quaranta giorni dalle nozze. Il figlio Dario nacque otto mesi dopo.
Erano ebrei e dopo le leggi razziste del ‘38 il ragazzo abbandonò l'Italia per la Francia, dove si laureò in agraria e si arruolò nella legione straniera. Dora risiedeva in piazza Castello 19 a Milano; pur essendo una donna di soli 52 anni, aveva da tempo problemi di salute molto seri, tanto che viveva in casa del fratello Ruggero.
Quando le sue condizioni peggiorarono, fu ricoverata alla Casa di cura Villa dei Tigli, in via Amati 111 a Monza. Fu in questa sede che il 5 febbraio 1945 venne prelevata dalle SS e rinchiusa a San Vittore e da qui trasferita a Bolzano.
Dora Pisetzky fu isolata nelle celle di punizione, dove morì il 28 marzo 1945 per le sevizie che le furono riservate. Al termine della guerra la sua salma fu riesumata e si trova ora al Cimitero Monumentale a Milano nel Campo ebraico.
Dora aveva anche una sorella, Rosita, che riuscì a fuggire in Svizzera, dove le giunse la tragica notizia; nel dopoguerra divenne la più nota studiosa di storia del costume e della moda in Italia, autrice di un ponderoso lavoro per l’Enciclopedia Italiana Treccani.
* la posa della pietra è prevista per l'anno 2025
LE PIETRE DI INCIAMPO DI MONZA E DELLA BRIANZA